Pubblichiamo il comunicato stampa del Forum Toscano dei Movimenti dell’Acqua.
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NO DEI SINDACI AL GESTORE UNICO REGIONALE DELL’ACQUA, MA CONTINUANO LE MANOVRE PER UNA MULTIUTILITY TOSCANA
L’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana di giovedì 19 novembre ha regalato il NO dei Sindaci al gestore unico regionale del servizio idrico integrato. L’approvazione è stata unanime, accompagnata dal plauso e dai ringraziamenti di tutti i partecipanti. Ma in barba alla trasparenza delle istituzioni pubbliche solo dopo un’ora dall’inizio della riunione online, e dopo varie telefonate, è stato possibile seguire la diretta streaming.
L’opposizione a destinare Publiacqua spa, la maggiore azienda idrica toscana, alla gestione dell’intera rete regionale, era stata in realtà manifestata già nel 2018, in sede di Assemblea AIT. Nessuno però ha sottolineato che siano occorsi ben due anni per effettuare lo studio, apparentemente di tipo tecnico-legislativo, che ha dato il benestare all’attuale presa di posizione dei Sindaci.
Del resto, ancora nessuno ha evidenziato come l’obiettivo del gestore unico prosegua a campeggiare nella legge regionale 69/11 che disciplina proprio la gestione del servizio idrico. Quella stessa legge poteva essere totalmente riscritta nell’ottica di una vera ripubblicizzazione, tramite una pdl di Toscana a Sinistra, portata in Consiglio Regionale a fine luglio di quest’anno. Ma a quel punto PD e Lega hanno fatto mancare il numero legale, impedendone perfino la discussione, a riprova del pericolo che essa comportava per gli interessi particolari da cui sono sostenuti.
Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ha sempre espresso contrarietà rispetto ad un accentramento nelle mani di un unico gestore, a discapito della qualità del servizio, e nell’assoluta ignoranza di problematiche inerenti le diverse zone della regione, più naturalmente riconducibili ai singoli bacini idrografici. Eppure non riusciamo ad accogliere con esultanza la notizia. Anzi, ci chiediamo se i Sindaci non sappiano o semplicemente fingano di non sapere cosa stia maturando anche soltanto negli ultimi due anni.
Il 2018 è stato particolarmente prolifico nello sfornare decisioni importanti per la gestione dell’Acqua. Decisioni politiche che come tali vanno lette. Intanto si è cominciato a manifestare l’intenzione di ripubblicizzare il servizio idrico, iniziando proprio dal territorio gestito da Publiacqua. Da allora proviamo a smascherare la presunta operazione che cela in realtà la volontà di intervenire unicamente sul piano economico-finanziario: liquidare il socio privato (ACEA/SUEZ), per ampliare la partecipazione dei Comuni e accogliere eventualmente aziende a capitale interamente pubblico. Tutto ciò, lasciando inalterata la veste della società per azioni, ente di diritto privato, votato al profitto. Niente di più lontano da quanto richiesto da milioni di cittadini/e con i referendum del 2011.
Interessante notare come ancora nel 2018 sia stato fatto un altro passo significativo nella medesima direzione: la concessione di proroghe alle aziende idriche, in alcuni casi fino al 2031, per dare maggiore agio non ad una vera ripubblicizzazione, come sbandierato, quanto ad una nuova configurazione delle aziende sul mercato, nell’intento di renderle più competitive oltre che più remunerative.
Dopo la “pausa” del 2019, segnata dall’elezioni in molti Comuni, il 2020 sembra aver favorito la ripresa delle manovre. Da tenere d’occhio sempre Publiacqua, ormai non più votata a gestire tutta la Toscana: le mire adesso sono altre e di maggior livello! I Consigli dei Comuni che fanno capo alla spa dell’acqua hanno votato la disdetta dei patti parasociali con l’azienda stessa, per arrivare, si dice, ad estromettere il socio privato. Ma quella che si prospetta è in verità la creazione di una holding che gestisca oltre all’acqua, i rifiuti, l’energia elettrica, il gas… Una multiutility che sicuramente mette d’accordo Comuni (almeno quelli più grandi, con in testa Firenze e Prato) e Regione; da sinistra a destra, senza eccezioni. Un vero esempio per l’intera regione e per tutto il territorio nazionale!
Quando il mercato detta legge, come in questo caso, hanno da guadagnare solo pochi: non i piccoli Comuni, non i cittadini specialmente più poveri, non l’ambiente. Certi disegni nulla hanno a che vedere con i principi di democrazia e di partecipazione, di solidarietà e di rispetto che fondano il bene comune e che dovrebbero orientare il pensiero e l’azione dei nostri Amministratori.
21/11/2020
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua