E’ un passaggio (drammaticamente) epocale quello descritto in questo articolo uscito su “IlSole 24 Ore”: la creazione del primo future al mondo sull’acqua. Si sancisce così la definitiva finanziarizzazione di questo bene comune. Dopo la finanziarizzazione dei gestori e delle infrastrutture si sferra l’attacco finale alla risorsa in sé, attraverso un sistema di vendita globale di diritti di sfruttamento e, di fatto, scommettendo sulla crisi idrica che diventa così un’occasione per creare nuove opportunità di profitto. Una deriva pericolosa e preoccupante da contrastare fortemente convinti, come sostiene Vandana Shiva, che “la crisi idrica è una crisi ecologica che ha cause commerciali ma non soluzioni di mercato”.
ACQUA PIÙ PREZIOSA DELL’ORO? NEGLI USA IL PRIMO FUTURE TENTA GLI SPECULATORI
di Sissi Bellomo
Entro fine anno il Cme Group quoterà un contratto future sull’acqua, simile a quelli che esistono per altre commodity come l’oro o il petrolio. L’iniziativa, senza precedenti, rischia di sollevare timori e polemiche.
Irrinunciabile, insostituibile e sempre più scarsa. È l’acqua la commodity più preziosa. E presto – proprio come l’oro o il petrolio – avrà una quotazione di mercato, influenzata dalle leggi della domanda e dell’offerta, ma anche potenzialmente (e forse inevitabilmente) da manovre di speculazione finanziaria. A infrangere uno degli ultimi tabù del capitalismo è il Cme Group, che in collaborazione con Nasdaq ha annunciato la creazione del primo future al mondo sull’acqua.