di Fulvio Turtulici
L’acqua continua ad essere un’occasione di profitto, nonostante il suo valore di bene indispensabile. Un articolo che ci descrive la situazione nell’ex-Ato 3, gestore Publiacqua Spa.
L’acqua è un bene primario, come l’aria è elemento essenziale per la vita, il suo uso è diritto naturale di ogni essere umano, fondamentale dell’uomo e del cittadino in uno Stato di diritto, dunque mai dovrebbe costituire oggetto ed occasione di lucro. Vediamo come dalla Regione Toscana viene assicurato tale diritto inalienabile.
La struttura del servizio idrico ha una prima regolazione in base alla legge nazionale 14/11/1995 n° 481 che ha istituito l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Con il decreto n° 201/11 convertito nella legge 2014/11 all’Autorità sono state attribuite funzioni di regolazione e controllo in materia di servizi idrici. L’Autorità nazionale funziona per circoscrizioni regionali: i servizi per l’acqua sono organizzati sulla base di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), porzioni di territorio i cui confini sono definiti dalle Regioni. Agli ATO sono trasferite le competenze dei Comuni che ricadono entro tali confini in materia di gestione delle risorse idriche.